Se vuoi fare un passo avanti devi perdere l’equilibrio per un attimo
Massimo Gramellini

I DISTURBI DELL'UMORE

I disturbi dell’umore sono un insieme di patologie tra loro differenti ognuna delle quali è caratterizzata da alcuni sintomi specifici. Ciò che però li caratterizza tutti è l’alterazione patologica del tono dell’umore. Per poter parlare di disturbi dell’umore è necessario che l’alterazione sia duratura nel tempo e che interferisca sulle normali funzioni sociali e lavorative della persona.
L'umore è sempre soggetto a variazioni, ma in alcuni casi queste oscillazioni sono eccessive creando così delle situazioni patologiche.
Le sindromi che rientrano tra i disturbi del tono dell’umore sono principalmente:

- la Depressione Maggiore: caratterizzata da tristezza, calo della spinta vitale e ideazioni negative.
- Il Disturbo Depressivo Persistente, chiamato in passato “distimia” o “disturbo distimico”: caratterizzato da un umore depresso cronico, che si manifesta quasi tutti i giorni, per almeno due anni.
- i Disturbi Bipolari: caratterizzati dalla presenza di episodi maniacali o ipomaniacali alternati da episodi depressivi.
- la Mania: caratterizzata da eccessiva euforia, logorrea, aumento della velocità del pensiero fino a sfociare in sintomi psicotici come deliri.
Disturbo da Disregolazione dell’umore dirompente: caratterizzato dalla persistente irritabilità che comporta scatti di rabbia e aggressività frequenti (almeno tre volte alla settimana), con un esordio compreso tra i 6 anni e i 10 anni di età e diagnosticabile in minori fino al diciottesimo anno di età.

Alcune persone sviluppano solamente la tendenza a presentare un tono d’umore basso alternato a momenti di relativo benessere e si parla quindi di depressioni unipolari. Altri sviluppano invece un disturbo in cui si alternano momenti di depressione e momenti di mania (o ipomania). In questi casi si parla di disturbi bipolari o depressioni bipolari.

Il disturbo dell’umore più conosciuto, Il Disturbo Depressivo Maggiore 

Depressione è un termine di uso frequente nel linguaggio comune come sinonimo di tristezza, in realtà, è più complessa: può essere presente la malinconia, la mancanza di energia, il senso di impotenza, i disturbi del sonno, l’irritabilità e la perdita di fiducia nel futuro.

I principali sintomi sono:

- umore depresso per la maggior parte del giorno;
- marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno;
- aumento o perdita di peso significativi oppure diminuzione o aumento dell'appetito;
- insonnia (spesso insonnia di mantenimento) o ipersonnia;
- agitazione o rallentamento psicomotorio osservati da altri (non auto-riferiti);
- astenia o perdita di energia;
- sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati;
- diminuita capacità di pensare o concentrarsi o indecisione;
- pensieri ricorrenti di morte o di suicidio, un tentativo di suicidio, o un piano specifico per effettuarlo.

Il Disturbo Depressivo Maggiore è il disturbo dell’umore più conosciuto e maggiormente diffuso.
Si parla di depressione quando il disturbo dell’umore è pervasivo e influenza significativamente il funzionamento sociale, lavorativo e relazionale del soggetto. Riconoscere un disturbo depressivo in fase iniziale è importante in quanto, più rapida è la diagnosi, migliore è la prognosi. Avere avuto un episodio di depressione grave aumenta la probabilità di averne un secondo o di avere un episodio di mania.
La depressione, in alcuni casi,  può sopraggiungere in assenza di cause esterne scatenanti, altre volte, invece, può arrivare in periodi di vita critici, come la perdita di una persona cara, la scoperta di una malattia o il doversi adattare a nuovi cambiamenti di vita, in questi casi parliamo di Depressione Reattiva. Identificare e distinguere i sintomi di una depressione reattiva ad un evento doloroso o traumatico da una depressione maggiore, è fondamentale ai fini della gestione del disagio e nella riduzione del rischio di cronicizzazioni di sensi di colpa, senso di fragilità, calo dell’autostima e sviluppo di un disturbo di depressione maggiore.

Quando si parla di un disturbo depressivo è importante sottolineare come non tutte le modificazioni del tono dell’umore sono da considerarsi patologiche. A tutti capita di provare, in alcuni momenti della propria vita, sentimenti come tristezza, sconforto, pessimismo. Essere tristi è normale e fa parte della vita, ma in un persona psicologicamente sana queste sensazioni hanno una breve durata.
Gli elementi che concorrono allo sviluppo della depressione e che regolano in generale l’equilibrio psichico sono differenti e possiamo evidenziare fattori fisici, ambientali, chimici, climatici, genetici, sociali.

Il Disturbo ignoto alle persone - Mania 

Quando si parla  di Mania il quadro clinico si capovolge rispetto alla Depressione: la persona è iperattivo, sente di avere una energia inesauribile, non ha sonno o  appetito, ha una esagerata sessualità, comincia a spendere in modo sconsiderato, si sente onnipotente e capace di ogni cosa. Compaiono idee gradiose (magalomania) e irrealistiche, ma nonostante l'enorme esuberanza è di fatto incapace di svogere azioni produttive ed anzi si impegna in attività che compromettono gravemente il patrimonio e l'equilibrio familiare. La persona spesso non è consapevole della sua malattia.

Come riconoscere i Disturbi Bipolari 

Nello specifico il disturbo bipolare si caratterizza per gravi e significative alterazioni delle emozioni e dei comportamenti, alternando fasi depressive a fasi maniacali o ipomaniacali.

Le 4 fasi del disturbo bipolare

Fase depressiva: generalmente è la fase che dura più a lungo (da qualche settimana a qualche mese) e si caratterizza per l’umore molto basso, tristezza generalizzata, alterazione di appetito e sonno, possibile diminuzione di memoria e concentrazione, pensieri suicidari.
Fase maniacale: caratterizzata da un tono dell’umore molto alto, sensazione di onnipotenza ed eccessivo ottimismo, comportamento iperattivo e impulsivo, diminuzione di sonno e appetito, incapacità di valutare le conseguenze dei propri comportamenti (in alcuni casi si presentano veri e propri disturbi del controllo degli impulsi come il gioco d’azzardo o lo shopping compulsivo), aumento della velocità del pensiero fino ad arrivare a sintomi psicotici come i deliri.
Fase ipomaniacale: caratterizzata da un umore disforico, un senso costante di rabbiosità, irritabilità, intolleranza e aggressività e la difficoltà nel valutare le conseguenze dei propri comportamenti.
Fase mista: questa è una fase per lo più di passaggio, si caratterizza per la concomitanza di sintomi depressivi e maniacali, soffrendo di ansia e irritabilità.

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